“In A Minor Key” di Laura Rocca

Titolo: In A Minor Key

Autore: Laura Rocca

Serie: Rise Like A Rocket #5
1. No Strings Attached
2. Strike A Chord
3. Bass Ackwards
4. Crash Bang Wallop

Genere: Music Romance – Autoconclusivo

Pag: 456

Prezzo e-book: 2,99

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Trama

Cosa faresti se il Destino ti presentasse la tua Persona?

Quella Persona, quella in grado di completarti e con cui raggiungere la vera felicità?

Non resta più nulla, solo polvere di me, solo granelli inutili che si dissolvono nel vento e di cui, presto, non rimarrà più molto.

Sherman, tastierista dei The Blind Spot, è un uomo alla deriva, diviso tra un passato di dolore e un presente privo di musica e colori. Da mesi ormai non riesce più a comporre una sola melodia e abusa di alcol e di droga pur di tornare a sentire qualcosa. Un’antica sofferenza è tornata a tormentarlo, un dolore che ha le sue radici in un passato lontano. Sherman è infatti l’erede di una casata nobiliare inglese e, quando il padre muore tendendogli l’ultimo tranello, sarà costretto a un tuffo nei ricordi, a immergersi nella sofferenza pur di salvare quello a cui tiene davvero. Non sa che un incontro inaspettato risveglierà per sempre una parte di lui che aveva sepolto sotto strati di dolore.

Siamo solo polvere cosmica, granelli di materia nell’infinito spazio e danziamo trasportati da una melodia arcana suonata da un pifferaio magico che si chiama destino.

Cresciuta a Skye, una delle isole più magiche della Scozia, Niamh vive una vita stabile e sicura, lavorando come archivista. Un giorno, però, mentre sta analizzando dei documenti, ascolta per la prima volta una delle voci più calde e sensuali che abbia mai sentito durante un’intervista radio, una voce in grado di fare breccia nel suo cuore e risvegliare sensazioni ormai sopite. Niamh troverà il coraggio di cambiare la sua vita per merito di quella voce maschile, di fallire e ricominciare, cercando con tutta se stessa di essere felice. Realizza il sogno che ha nel cuore sin da bambina ma, nonostante tutto, sente un vuoto dentro che una sola persona al mondo può colmare, una persona che un giorno le arriva così vicino da poter godere dell’azzurro glaciale dei suoi occhi.

Recensione

Ben tornati, lettori,
oggi vi porto tra le pagine di “In A Minor Key“, per parlarvi dell’ultimo, ma non meno importate, componente dei The Blind Spot, Sherman.
Dall’inizio della serie, l’autrice comincia a lasciare piccoli sassolini inerenti alla sua storia: sappiamo infatti che Sherman è un nobile, con origini inglesi, che odia il suo passato e che ama il lato dark della vita.

Il dolore è freddo, come in pugnale gelido che ti passa da parte a parte. Ha un sapore amaro e sgradevole ed è rapido come un battito di ciglia.

Lui non vuole più avere niente a che fare con la sua famiglia, se così possiamo definirla, e con le responsabilità del titolo nobiliare, finché, il padre muore e lo incastra ancora una volta.
Nonostante Sherman non abbia alcuna intenzione di ripercorrere i ricordi dolorosi della sua infanzia, è costretto a tornare a Londra e sistemare il casino che ha creato quell’uomo spregevole che era suo padre.

La morte di un sogno non fa nessun rumore, eppure ti rimbomba dentro come un tuono, è come avere nel petto una cavità in cui l'eco di quell'assenza risuona all'infinito.

Niamh vive a Skye, in Scozia, lavorando come archivista. La sua vita, dopo alcune vicende burrascose che l’hanno vista protagonista da piccola, scorre abbastanza tranquilla, fin quando, per radio, sente una voce che riporta in lei delle sensazioni che credeva ormai assopite.
Sarà proprio quella voce a darle il coraggio di inseguire i suoi sogni e cambiare la sua vita.
Ma che succede quando, per opera di uno scherzo del destino, si trova davanti il proprietario di quella voce, che la ipnotizza con i suoi occhi di ghiaccio?

Lei che colora la mia oscurità pur essendone inconsapevole artefice, lei che mi fa sentire compreso senza quasi conoscermi, che pare leggermi l'anima.

Riusciranno, due persone rotte, ad aggiustarsi insieme?

Il Mio Pensiero

Non so davvero come parlarvi delle emozioni che mi hanno attraversato durante la lettura di questo libro, credetemi. Non riesco a dare un nome a ciò che ho provato, ma potrei dare dei colori, proprio come Sherman. E, “In A Minor Key“, sarebbe l’esplosione di tutti i colori e di tutte le sfumature, da quelle scure a quelle chiare.

Comincio parlandovi dei protagonisti: Sherman, un ragazzo dal cuore e dalla mente distrutti, che non prova più niente, nemmeno attraverso la musica, l’unica consolazione finora. Gli restano solo droghe e alcol e tutto il resto da dimenticare. Peccato che deve svegliarsi, dopo la morte di suo padre, dato che quest’ultimo ha deciso di rovinagli la vita anche dall’oltretomba.
E così, in compagnia della sua immancabile sciarpa di McQueen, ritorna a Londra, l’ultimo posto in cui vorrebbe mettere piede, il posto che lo soffoca sempre di più, ovunque lui si giri.
Niamh è una ragazza cresciuta in una piccola realtà dove, quando spagli una volta, la gente non lo dimentica. È un’archivista e sogna di poter andar via da Skye, ma non solo.
Ad aiutarla a realizzare i suoi desideri, ci pensa la voce di un meraviglioso ragazzo dagli occhi di ghiaccio, che non ha mai incontrato: Sherman.
Ma il fato è beffardo, così li metterà sulla stessa strada, a Londra, e da qui si inizia un nuovo viaggio che… scoprirete solo leggendo.

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Oscura, dannata, fragile, a pezzi, grigia, incolore, è oramai l’anima di Sherman e, se prima di leggere “In A Minor Key“, pensavo che sarebbe stato il mio personaggio preferito, ora non ho più dubbi. Avrei venduto il mio cuore per abbracciare quel bambino indifeso e poi l’adulto che è diventato. Adesso capisco il bisogno di Lalita nel volere un sorriso, uno vero, da quel ragazzo dagli occhi di ghiaccio.
E Niamh, signori che santa e meravigliosa donna ci siamo ritrovati, con le incertezze, le fantasie e le complicazioni della vita.

La scrittura di Laura compie magie, perché sono riuscita a provare sulla mia pelle il freddo, il dolore che hanno provato i protagonisti; riuscivo a vedere e quasi a toccare quei colori descritti e sono riuscita ad ascoltare le note che Sherman suonava.
L’autrice non mentiva quando ha parlato di un percorso con tutti e cinque i sensi e io mi sono trovata immersa senza nemmeno accorgermene.
Le descrizioni, gli ambienti, i sentimenti, gli episodi, ogni cosa è descritta benissimo e poter vedere alcune delle scene attraverso le illustrazioni presenti sul libro, è un’esperienza fuori dal normale.

Non credo di riuscirmi a riprendere tanto facilmente dal tumulto interiore che mi ha creato “In A Minor Key“, perché una parte di me sarà sempre legata alla forza e alla magnificenza di questa storia. Ho imparato molto da Niamh e Sherman e non dimenticherò mai tutto ciò che mi hanno trasmesso.

Siamo arrivati all’ultimo capitolo dei The Blind Spot, ma le loro storie resteranno nel cuore dei lettori e non saranno mai, MAI, dimenticati!

Laura, un enorme GRAZIE a te, per aver creato tutto questo, per avermi concesso di partecipare alla lettura in anteprima, per tutto quello che ho provato attraverso ogni cosa che conteneva il libro. Non sarò mai in grado di restituirti tutto questo, ma te ne sono immensamente grata.

Finisco questa recensione con le lacrime agli occhi e vi aspetto per la prossima.
Tanti baci per voi, anime belle.
A presto,
*Teresina*