Intervista per Eleonora Musella, autrice di “When September Ends”

Eleonora
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Buongiorno lettori,
oggi il blog si dedica all’intervista di Eleonora Musella, autrice di “When September Ends” che uscirà domani.

  • Ciao Eleonora, grazie per aver accettato di fare l’intervista.
    Partiamo da te: chi è Eleonora Musella?

Ciao Teresina, grazie a te!
Chi sono? Sono una giurista, nella mia quotidianità vivo di diritto, quindi mi piace pensare di non essere qualcosa di definito. In passato una mia docente mi ha detto che il diritto non è altro che l’uomo al centro della società che è in continua evoluzione. In conclusione posso affermare di essere molte cose: una persona solare, gentile, sognatrice e a tratti orgogliosa ma soprattutto una sorta di soggetto complesso, a volte contraddittorio, che giorno dopo giorno cerca di scoprire nuovi scenari e nuove cose di sè.

  • Com’è nata la tua passione per la scrittura?

Da bambina avevo un giocattolo chiamato Raccontastorie. Quando mi fu regalato da mia madre provai una gioia immensa e ne rimasi così affascinata da promettere a mia madre che un giorno avrei raccontato io stessa delle storie. Quindi la mia passione è nata da un momento felice ma inevitabilmente è stata anche alimentata da avvenimenti meno belli. Precisamente mi sono avvicinata alla scrittura durante il liceo. Quelli non sono stati degli anni felicissimi per me, mi sentivo incompresa e sola. Spesso mi rifugiavo nella lettura ma anche nei film così un giorno decisi semplicemente di riscrivere le scene che mi erano piaciute meno di un film. Et voilà!

  • Sei una lettrice accanita? Se si, cosa si prova a trovarsi dall’altra parte dello schermo?

Sono totalmente assuefatta dai libri. Divoro libri come divoro pizze anche se di recente tra università e scrittura ho dovuto rallentare i miei ritmi. Tuttavia cerco sempre di trovare qualche ora per leggere un buon libro. La scrittura però è qualcosa di completamente diverso. Trovarsi dall’altro lato dello schermo è strano, mi destabilizza. A volte sento di star sbagliando, la scrittura non mi dona la stessa sicurezza della lettura ma è comunque incredibile perché metto in discussione me stessa e poi è capace di trasportarmi in una dimensione alternativa, mi intrappola in nuovi mondi ma al tempo stesso mi permette di essere libera. È una sensazione inspiegabile.

  • Domani uscirà il tuo libro “When September Ends”, cosa ti ha ispirato a scrivere questa storia?

L’amicizia, l’autunno e l’amore per l’Universo. Una sera di fine estate ero con un gruppo di amiche a guardare le stelle e ho pensato che magari sarebbe stato carino omaggiare la nostra amicizia creando una serie di romanzi che raccontasse di noi.

  • Quanto c’è di te nei personaggi?

Tantissimo. In ogni storia ci sono il mio cuore, le speranze, i momenti di gioia e le paure, i punti di forza e le debolezze. Trovo che sia meraviglioso esprimere se stessi a 360º e racchiudere le proprie emozioni tra le pagine di un libro. A volte mi riesce addirittura difficile distinguere il punto in cui smetto di essere Eleonora per diventare Grace e tutti gli altri. Nei romanzi, così come nella vita, cerco di essere il più trasparente possibile e senza filtri quindi metto sempre qualcosa di mio nelle storie che scrivo in modo da sentirmi più vicina a coloro che leggono e magari aiutarli a superare qualche momento difficile.

  • Qual è stata la parte/scena più difficile da scrivere?

C’è una scena, verso la fine del libro, in cui Logan, il protagonista maschile di When September Ends, mette a nudo la sua anima. Per me è stato difficile scrivere quella scena perché ciò che accade a Logan mi tocca personalmente ogni giorno. Probabilmente questa non è una risposta molto soddisfacente ma sebbene sia alquanto logorroica, mi risulta difficile spiegare e rispondere quindi il meglio che posso fare è consigliarvi di leggere il mio libro per capire il motivo di tale difficoltà.

  • Secondo te, qual è il punto forte di un autore?

L’empatia. Sfortunatamente viviamo in una società in cui la maggior parte delle persone giudica le altre. Tutto questo è sbagliato. Se tutti provassero ad ascoltare il cuore e l’anima altrui, anche per un solo istante, questo sarebbe un mondo migliore.

Bene, l’intervista finisce qui. Grazie Eleonora per avermi dedicato un po’ del tuo tempo! ❤️

Potete leggere la recensione di “When September Ends” qui.